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Il segmento testuale De Lorenzo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 44Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 487

Brano: [...]ntemente illegali. Si cercava di riuscire a captare, tra gli informatori, degli amici, dei conoscenti che avevano particolarmente consuetudine con un determinato personaggio e attraverso questi si cercava di sapere quaIS fosse il pensiero della persona sottoposta al controllo ».

Secondo documenti statunitensi nello stesso periodo, Thomas Karamessines (massimo dirigente della Central Intelligence Agency

o C.I.A. a Roma), suggerì al generale De Lorenzo di approfondire curriculi personali dei leader politici favorevoli all’apertura a sinistra, allo scopo di individuare i personaggi più facilmente ricattabili. In dettaglio, chiese di schedare con dovizia di particolari il gruppo di collaboratori di Aldo Moro (v.).

Il Piano Solo

Nel corso del 1964 l'attività di intimidazione nei confronti delle forze riformatrici operanti nel paese fu all’origine dell’elaborazione di un progetto di colpo di stato (Piano Solo), redatto su indicazione di De Lorenzo da suoi stretti collaboratori inseriti al vertice dell'Arma dei carabinieri. Il tentativo au[...]

[...] politici favorevoli all’apertura a sinistra, allo scopo di individuare i personaggi più facilmente ricattabili. In dettaglio, chiese di schedare con dovizia di particolari il gruppo di collaboratori di Aldo Moro (v.).

Il Piano Solo

Nel corso del 1964 l'attività di intimidazione nei confronti delle forze riformatrici operanti nel paese fu all’origine dell’elaborazione di un progetto di colpo di stato (Piano Solo), redatto su indicazione di De Lorenzo da suoi stretti collaboratori inseriti al vertice dell'Arma dei carabinieri. Il tentativo autoritario, che assunse maggiore pericolosità nell’estate di quell’anno, avrebbe dovuto utilizzare le strutture operative di parte dell’Arma dei carabinieri, sulla base delle informazioni provenienti dall’intensa opera di “fascicolazione” predisposta dal S.I.F. A.R.. Pur non realizzandosi, il Piano Solo (del quale qualche indiscrezione filtrò sulla stampa democratica) pesò gravemente sul clima politico italiano di quel periodo, costituendo un allarmante fattore di intimidazione delle forze innovatrici o[...]

[...]colazione” predisposta dal S.I.F. A.R.. Pur non realizzandosi, il Piano Solo (del quale qualche indiscrezione filtrò sulla stampa democratica) pesò gravemente sul clima politico italiano di quel periodo, costituendo un allarmante fattore di intimidazione delle forze innovatrici operanti nel paese.

Dopo la morte del generale Viggiani la responsabilità del S.I.F.A.R. passò al generale Allavena, capo dell 'Ufficio e legato al gruppo di potere di De Lorenzo che, nel frattempo, aveva assunto la carica di capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Tuttavia alla stessa epoca si registrò la contrapposizione tra De Lorenzo e il generale Aloia (capo di Stato Maggiore della Difesa), legato al quale era il nuovo capo dell’Ufficio D del S.I.F.A.R., nominato in sostituzione di Allavena. I contrasti tra Aloja e De Lorenzo, oltre ad alcune

rivelazioni giornalistiche sul Piano Solo, provocarono i primi contraccolpi nel controllo del S.I.F.A.R. da parte del gruppo facente riferimento a De Lorenzo. Con l’allontanamento di Allavena dal vertice del Servizio segreto (12.6.1966) iniziò la crisi del S.I.F.A.R. che, ristrutturato aH’interno di un provvedimento complessivo concernente l'organizzazione dello Stato Maggiore della Difesa, dalI'1.7.1966 fu sostituito operativamente da un nuovo organismo che assunse il nome di Servizio Informazioni Difesa [S.I.D.).

Il S.I.D.

Quasi in sordina, con un semplice articolo inserito nelle disposizioni relative al riordinamento dello Stato Maggiore della Difesa, il 18.11.1965 venne istituito il S.I.D.. Operativo a partire dall'estate del 1966, il nu[...]

[...]tive al riordinamento dello Stato Maggiore della Difesa, il 18.11.1965 venne istituito il S.I.D.. Operativo a partire dall'estate del 1966, il nuovo organismo cooptò al proprio interno la quasi totalità del disciolto

5.1.F.A.R.. In quello stesso periodo, grazie alle rivelazioni giornalistiche sul Piano Solo e alle prese di posizioni dei senatori Ferruccio Parri e Luigi Anderlini sul tentativo autoritario che era stato organizzato dal generale De Lorenzo nell'estate del 1964, il S.I.F.A.R. cominciò a trovarsi al centro di acute polemiche. Mentre l’opinione pubblica accoglieva sbigottita le notizie sul Piano So

lo e sulla schedatura di oltre 157 mila cittadini italiani attuata dal S.l.

F.A.R., poca attenzione veniva dedicata al S.I.D., affidato aH'ammiraglio Eugenio Henke. Fin dai primi anni di attività di questo Servizio, emerse come punto di incrocio di preoccupanti interventi nella vita politica italiana e di trame internazionali destabilizzanti l'Ufficio “D”, diretto dal colonnello Enzo Viola e successivamente dal colonnello Federico[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 486

Brano: [...]cio “I”, fu assegnata la direzione del nuovo Servizio informazioni fino al marzo 1951, quando egli venne sostituito dal generale di brigata Umberto Broccoli. Questi tenne il comando per soli 17 mesi, cioè fino al settembre 1952, quando a sua volta fu sostituito dal generale Ettore Musco che guidò il servizio per tre anni. Il 27.12.1955, con la promozione di Musco a generale di divisione, alla testa del

S.I.F.A.R. subentrò il generale Giovanni De Lorenzo (v.) il quale, fra tutti i responsabili dei servizi segreti succedutisi dalla proclamazione della Repubblica, godette della più duratura permanenza nel suo incarico: 6 anni, 10 mesi e 15 giorni. L’eccezionale stabilità del Di Lorenzo al comando del S.I.F.A.R. coincise col settennato presidenziale di Giovanni Gronchi (v.) che, ignorando l’opposizione e le valutazioni in senso contrario fornite dal generale Musco, lo aveva promosso al delicatissimo incarico. In effetti, appena entrato in funzione Di Lorenzo cominciò a rendersi indispensabile a Gronchi utilizzando spregiudicamente le voci su pre[...]

[...]ella repubblica. Con il pretesto di dover tutelare l’incolumità del Capo dello Stato, il neoresponsabile del S.I.F.A.R. riuscì a ottenere nuovi mezzi e ampliamenti organici che erano stati negati ai suoi predecessori, creando le premesse per la successiva espansione/deviazione del ruolo del servizio segreto. Nello stesso tempo (secondo quanto risulta da documenti finalmente disponibili alla consultazione presso i National Archives di Washington) De Lorenzo assunse precisi impegni con i servizi segreti americani, all’insaputa dello stesso governo italiano, per diminuire con ogni mezzo il potere del Partito comunista.

Il Piano Demagnetize

Un documento “top secret” del Comando generale dello Stato Maggiore delle Forze Armate statunitensi (J.C.S.) rivelerà che il primo ordine

impartito da Oltreatlantico al nuovo capo del S.I.F.A.R. fu quello di impegnarsi a rispettare gli obiettivi di un piano permanente di lotta anticomunista chiamato “Demagnetize”.

Nel ipasso centrale di tale documento si legge: « L’obiettivo ultimo del piano è quello[...]

[...]dinazione totale dei servizi segreti italiani a quelli dell’fllleato americano al di fuori di ogni norma di elementare rispetto per la sovranità nazionale, gli uomini del S.I.F.A.R. si prestarono a piazzare una serie di microfoni nelle stanze del Quirinale e nella biblioteca del pontefice in Vaticano, al fine di registrare i colloqui personali! del presidente della Repubblica e del Papa.

Poco tempo dopo l’assunzione del comando del S.I.F.A.R. De Lorenzo iniziò a coordinare l’attività di schedatura politica che, in precedenza, era stata attuata in misura ridotta aH’interno del servizio segreto delle Forze Armate e praticata più spregiudicatamente da alcuni organi di spionaggio politico alle dipendenze di altri organi (Ministero degli Interni, Ufficio Affari Riservati). Nel giro di pochi anni venne così realizzata quella schedatura in massa degli italiani che portò il servizio segreto a disporre di 157.000 fascicoli intestati ad altrettante persone di qualche rilevanza politica.

La schedatura illegale dei politici

L’inizio della pratica [...]

[...] notizie che poi si raccoglievano, si creava la notizia e poi la si raccoglieva ». Alla domanda: « L’ordine di propalare e poi l’ordine di raccogliere la notizia risulta dallo stesso fascicolo? », l’alto ufficiale rispose: « Precisamente. Ci sono casi specifici in cui risulta questo ».

Le attività illegali del S.I.F.A.R. continuarono anche dopo la promozione, a capo del Servizio, del generale Viggiani (novembre 1962), stretto collaboratore di De Lorenzo. Inoltre a quest’ultimo (dopo la promozione a generale di Corpo d’armata e la nomina a comandante generale deH’Arma dei Carabinieri) venne garantita la possibilità di poter controllare l’operato del servizio segreto, pur non avendone più la responsabilità formale.

Viggiani rimase in carica fino alla morte (5.6.1965) e, nel triennio 196265, a capo del delicatissimo Ufficio D del S.I.F.A.R. venne posto un altro fedelissimo di De Lorenzo, il generale Giovanni Allavena che, fino ad allora, era stato capo del Raggruppamento centri controspionaggio (C.C.S.) di Roma, incarico che conservò accanto a quello nuovo.

Il colonnello Luigi Tagliamonte, capo dell’ufficio Amministrazione del

5.1.F.A.R., assunse l’incarico di capo dell’Ufficio Programmazione e Bilancio del Comando generale dei Cabinieri, pur conservando, a sua volta, per oltre due anni, le precedenti mansioni.

Sul finire del 1962 esisteva quindi una situazione, nella quale i sei incarichi più delicati dell'Arma dei carabinieri e del S.I.F.A.R. erano tutti nelle man[...]

[...]nnello Luigi Tagliamonte, capo dell’ufficio Amministrazione del

5.1.F.A.R., assunse l’incarico di capo dell’Ufficio Programmazione e Bilancio del Comando generale dei Cabinieri, pur conservando, a sua volta, per oltre due anni, le precedenti mansioni.

Sul finire del 1962 esisteva quindi una situazione, nella quale i sei incarichi più delicati dell'Arma dei carabinieri e del S.I.F.A.R. erano tutti nelle mani del gruppo di potere collegato a De Lorenzo, il quale di fatto operò un incisivo e gravissimo amalgama tra l’organico dell’Arma dei carabinieri e i reparti del Servizio segreto. Una delle conseguenze di questa deviazione fu, tra l’altro, l’estensione della pratica dello spionaggio politico e della schedatura illegale di centinaia di migliaia di italiani.

Sempre da testimonianze rese successivamente da alti ufficiali, risulta il carattere intimidatorio di queste azioni: « [...] è evidente, dopo il 1962, la ricerca di notizie che

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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine De Lorenzo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Il S <---Il S I <---S.I.F.A.R. <---dell'Arma <---italiani <---italiano <---Bilancio del Comando generale dei Ca <---C.C.S. <---C.I.A. <---F.A.R. <---Federico Gasca Queirazza <---Giovanni Carlo Re <---Giovanni De Lorenzo <---Il S I F <---Il S I F A R <---J.C.S. <---La Bruna del Nucleo <---National Ar <---Partito comunista <---Patto Atlantico <---Piano Demagnetize <---Piano So <---Piazza Fontana <---Pratica <---S.I.D. <---S.I.F. <---Servizio Informazioni Difesa <---Thomas Karamessines <---Ufficio Affari Riservati <---Valerio Borghese <---abbiano <---anticomunista <---antiterrorismo <---comunista <---comunisti <---golpiste <---italiana <---liste <---neofascismo <---neofascisti <---taliana



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